Roma, 26 giugno 2019 – Si è tenuto oggi presso la sede dell’Unione Petrolifera, il primo tavolo tecnico di confronto pubblico-privato dedicato al tema della sostenibilità delle bonifiche nei siti industriali e nella rete carburanti, organizzato in collaborazione con RemTech Expo, inserito nell’ambito del progetto “Riqualificazione ambientale” lanciato lo scorso anno da Unione Petrolifera.
Con il contributo di diversi stakeholders (imprese committenti, progettisti, operatori delle attività di bonifica, enti di controllo e amministrazioni) sono state individuate procedure e buone pratiche con soluzioni innovative e sostenibili, da raccogliere in una “Carta della sostenibilità” che verrà presentata in occasione della prossima edizione di RemTech Expo in programma dal 18 al 20 settembre a Ferrara.
La giornata è stata aperta dal Presidente Claudio Spinaci, il quale ha ricordato “l’impegno del settore sui temi ambientali e la necessità di mantenere una filiera industriale integra che garantisca il ripristino dei siti a fine vita per una maggiore tutela dell’ambiente”.
“L’attuale fase di evoluzione energetica, ha proseguito, impone il passaggio da una economia lineare a una economia circolare anche nelle bonifiche e nel recupero dei siti industriali”. “Il tavolo di confronto di oggi, ha concluso, va proprio in questa direzione perché si pone l’obiettivo di promuovere soluzioni innovative e sostenibili”.
Un concetto ribadito dal Gen. Giuseppe Vadalà, Commissario straordinario per la bonifica delle discariche abusive della procedura di infrazione UE, il quale ha sottolineato come “sia essenziale il coordinamento pubblico-privato per mettere a frutto idee e nuove tecnologie che poi devono essere applicate sui territori”. “Questi sono i punti di sistema da affrontare, ha concluso, per rendere più sicuri e veloci gli interventi anche da un punto tecnico, progettuale e amministrativo”.
Ha chiuso i lavori il Sottosegretario all’Ambiente, Salvatore Micillo, che ha ricordato come “il concetto di end-of-waste sia stato finalmente tradotto in un provvedimento legislativo che offre un quadro di regole certe chiesto da tempo da un settore che produce un giro di affari di 88 miliardi di euro e occupa 577mila persone”. “La sola garanzia per i territori che le bonifiche si facciano bene e presto, ha concluso, sono le procedure che devono essere trasparenti, un modo anche per combattere le eco-mafie”.
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