Roma, 2 novembre 2020
Unione Energie per la Mobilità – unem ha partecipato alla consultazione pubblica lanciata lo scorso agosto dalla Commissione europea – chiusa mercoledì 28 ottobre – sui combustibili sostenibili per aviazione (SAF – Sustainable Aviation Fuels), motivata dalla consapevolezza che l’uso dei SAF sarà essenziale ai fini del raggiungimento del target di decarbonizzazione del settore del trasporto aereo. Un settore che mostra un crescente interesse verso l’utilizzo di questi prodotti, vista anche il livello di maturità tecnologica che hanno raggiunto, che li rende perfettamente compatibili con gli attuali motori per aerei. Nonostante tali presupposti il consumo di SAF resta oggi ancora ad un livello marginale. L’Unione europea pertanto intende adottare scelte che ne promuovano rapidamente l’utilizzo.
Al riguardo, unem ha evidenziato la necessità che le suddette scelte debbano essere ricomprese nella normativa internazionale stabilita dall’ICAO, data la dimensione globale del trasporto aereo. Questo perché in assenza di armonizzazione con le politiche dell’ICAO, si rischiano distorsioni del mercato e forti penalizzazioni della competitività della filiera europea del settore aereo.
Si è altresì auspicata l’adozione di una normativa in grado di valorizzare al massimo la capacità di riduzione della carbon intensity dei combustibili alternativi, rafforzando la premialità sui SAF ben oltre il 20% introdotto con il moltiplicatore previsto dalla Direttiva RED, e favorendo nella fasi iniziali l’utilizzo di biocarburanti a basso contenuto di carbonio. Da promuovere anche un approccio che consenta lo scambio di crediti di carbonio tra le diverse modalità di trasporto: una simile possibilità darebbe una fortissima spinta sia alla loro produzione che al loro utilizzo volontario.
Sotto il profilo economico, per un reale lo sviluppo dei SAF serve l’introduzione di misure volte a stimolarne la ricerca, l’industrializzazione e l’utilizzo al fine di pervenire ad un prezzo finale del prodotto drop-in, se non in linea con quello fossile, almeno molto vicino.
Poiché i tempi di sviluppo di tali nuovi prodotti nonché delle certificazioni per renderli idonei all’utilizzo, sono molto lunghi, unem sollecita un quadro normativo semplice, chiaro e stabile nel lungo periodo per incentivare gli ingenti investimenti, sia sotto forma di sussidi alla ricerca e industrializzazione, sia sotto il profilo fiscale.