DOWNLOAD 10.11.2020_unem su consultazione Ue euro 7
Roma, 10 novembre 2020
“EURO 7” SOLO DOPO LA VERIFICA DELLA LORO REALE EFFICACIA
Unione Energie per la Mobilità – unem ha partecipato alla consultazione pubblica lanciata lo scorso luglio dalla Commissione europea, che si è chiusa ieri, relativamente alla possibile introduzione di uno standard “Euro 7” per i veicoli stradali.
Unem ha anzitutto ribadito il proprio supporto all’obiettivo di perseguire una sempre migliore qualità dell’aria, avendo partecipato attivamente al percorso che ci ha portato dallo standard “Euro 0 ad “Euro 6” e che ha permesso una drastica riduzione degli inquinati, in alcuni casi anche oltre il 90%,
Unem ritiene che qualunque ulteriore evoluzione normativa debba essere preceduta da un’attenta valutazione dell’efficacia dei singoli strumenti, nel rispetto della neutralità tecnologica, in termini di costi/benefici; analisi oggi ancora più importante in presenza della profonda crisi economica legata all’emergenza Covid-19.
Pur condividendo l’obiettivo di assicurare una sempre migliore qualità dell’aria sul territorio europeo ed in particolare nei grandi agglomerati urbani, si ritiene che l’adozione di limiti di omologazione più stringenti per i veicoli di nuova immatricolazione andrebbe presa in considerazione solo:
Si ricorda, infatti, che la tecnologia “Euro 6d” non è ancora entrata completamente in vigore, in quanto oggi gli standard da rispettare sono gli “Euro 6d-Temp”, standard che riscontriamo su un numero ancora molto limitato di veicoli circolanti, numero peraltro variabile da Paese a Paese.
In merito alla tecnologia “Euro 6d/VI”, si evidenzia altresì che i risultati dei test su strada effettuati su diversi modelli di veicoli diesel di ultima generazione (Euro 6d-Temp), mostrano che in condizioni reali di guida i limiti di PM e NOx fissati a livello europeo sono sempre ampiamente rispettati.
Peraltro, per quanto riguarda i PM, che restano al di sotto dei limiti comunitari in condizioni reali di guida grazie all’estrema efficacia del “Filtro Anti Particolato”, si evidenzia che l’apporto della mobilità nell’inquinamento riscontrato nelle grandi città è molto limitato (predominante è il riscaldamento) e deriva sostanzialmente dalle emissioni “non esauste”, quali l’usura dei freni, dei pneumatici e dell’asfalto.
Studi recenti sull’andamento della qualità dell’aria nelle città mostrano con estrema chiarezza un costante miglioramento delle concentrazioni degli inquinanti, conseguito principalmente con la progressiva penetrazione nel parco circolante delle vetture e dei veicoli commerciali conformi ai limiti di tutta la categoria “Euro 6”. Pertanto vanno perseguite tutte le misure volte ad accelerare il rinnovo del parco circolante più vecchio ed inquinante.
L’introduzione di limiti “Euro 7” più stringenti degli attuali, in assenza delle verifiche su esposte, non solo genera incertezza nei consumatori, dato l’avvicendarsi di nuovi limiti emissivi non giustificati in pochi anni, ma aumenterà inevitabilmente il costo dei nuovi veicoli rallentando tale processo di rinnovo del parco circolante.
È necessario infatti garantire che le misure dirette al controllo delle emissioni siano caratterizzate da costi sostenibili tali da non precludere l’accesso alla mobilità ai consumatori europei più svantaggiati.