Roma 25 giugno 2013 ‐ In merito all’aumento di accisa sui carburanti previsto dal cosiddetto “DL fare”, l’Unione Petrolifera non può non esprimere perplessità per una misura che penalizza beni che per la loro
caratteristica pervasività condizionano le attività economiche di ogni tipo.
Ad essere colpiti dal carattere recessivo di tale aumento, infatti, oltre allo stesso settore petrolifero già in crisi per il calo dei consumi, saranno tutte le categorie di consumatori, nonché lo stesso Stato che potrebbe registrare una ulteriore diminuzione del gettito fiscale derivante dal calo della domanda carburanti.
Proprio per questa evidenza, considerando anche l’ulteriore effetto negativo del previsto aumento di un punto percentuale dell’Iva (per un totale di circa 2 centesimi euro/litro), il Presidente dell’Unione Petrolifera, Alessandro Gilotti, ribadendo il messaggio contenuto nel suo discorso all’assemblea annuale dell’associazione dello scorso 20 giugno, auspica che “il Parlamento, nella fase di conversione del “DL Fare” appena iniziata, possa trovare soluzioni alternative a quelle assunte, scongiurando così
l’effetto di una misura che colpisce l’economia del Paese in un momento di particolare criticità”.
“E questo ‐ ha aggiunto Gilotti ‐ senza recare quei vantaggi significativi sull’occupazione e sulla crescita richiesti da tutte le parti sociali”.