Roma, 13 settembre 2012 – In merito al dato sull’inflazione registrato nel mese di agosto, con particolare riguardo al prezzo dei carburanti occorre evidenziare come gran parte dell’aumento è dovuto all’accresciuto peso fiscale. Il deciso rincaro della materia prima (greggio e prodotti raffinati) sui mercati internazionali è invece stato recepito solo in parte dal prezzo industriale, cioè al netto delle tasse.
Da un’analisi più attenta dei dati del Ministero dello Sviluppo economico, emerge infatti che nel periodo agosto 2011 – agosto 2012 la benzina è aumentata complessivamente di 23,3 centesimi euro/litro, di cui solo 6,7 centesimi sono attribuibili all’incremento del prezzo industriale al netto delle tasse (rispetto ad un incremento della materia prima, Platts, di 12,7 centesimi) e ben 16,6 centesimi all’aumento della componente fiscale.
Per quanto riguarda il gasolio, nello stesso periodo il prezzo finale è cresciuto di 25,6 centesimi euro/litro, di cui 5,7 centesimi legati al prezzo industriale (rispetto ad un incremento della materia prima, Platts, di 11,3 centesimi) e 19,9 centesimi all’incremento della componente fiscale.