Attualmente la domanda di trasporto nel mondo è coperta per il 94% dai prodotti di origine petrolifera. Percentuale che sarà ancora intorno al 92% nel 2030, per poi scendere all’84% nel 2050. Il trasporto su strada rappresenta il 77% del totale.
Attualmente in Italia i prodotti petroliferi (benzine, gasoli, gpl, bunker e jet fuel), miscelati con quote crescenti di biocarburanti, assicurano oltre il 92% del fabbisogno energetico nei trasporti
I prodotti petroliferi vengono poi impiegati in molti altri settori diversi dal trasporto, ma indispensabili per la vita quotidiana:
L’Evoluzione qualitativa dei prodotti
L'industria petrolifera ha raccolto la sfida ambientale con investimenti di oltre 20 miliardi di euro negli ultimi due decenni per il miglioramento dei prodotti e dei processi. Ciò ha permesso all’Italia di essere all’avanguardia sia nella qualità dei prodotti che nella sostenibilità ambientale dei processi produttivi . Si è intervenuti su parametri quali piombo, benzene, zolfo, aromatici e altri, riducendo così le emissioni nocive tra il 90 e il 98%, a seconda del tipo di inquinante. Anche i lubrificanti hanno contribuito a questo processo di miglioramento ambientale. Nello stesso periodo anche il sistema industriale nel suo complesso ha ridotto le proprie emissioni di oltre l’80%.
Oggi i nostri impianti sono tecnologicamente all’avanguardia e presentano mediamente emissioni più basse non solo rispetto ai concorrenti extra- UE ma anche UE.
L’evoluzione della qualità dei carburanti ha consentito una significativa riduzione delle emissioni allo scarico: se si confrontano le emissioni di un’auto del 1990 con quelle di oggi, su 500 km di percorrenza, la riduzione dei particolati leggeri è stato del 98% . Nei prossimi anni si dovrà investire ancora per adeguare l’assetto produttivo delle raffinerie e sviluppare i nuovi carburanti low carbon che rappresentano una delle opzioni principali per la decarbonizzazione nei trasporti.
L’Evoluzione dei limiti emissivi