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FINANZA SOSTENIBILE: CONTRIBUTO UNIONE PETROLIFERA A “INCEPTION IMPACT ASSESSMENT”
NESSUNA POTENZIALE TECNOLOGIA LOW CARBON VENGA DISCRIMINATA
Roma, 28 aprile 2020
Unione Petrolifera ha Inviato alla Commissione europea il proprio contributo nell’ambito del processo di consultazione sulla proposta di regolamento sulla finanza sostenibile (tassonomia) che si è chiuso ieri.
In particolare, è stato ribadito come nell’ambito del processo di evoluzione verso un’economia decarbonizzata al 2050, le aziende associate all’Unione Petrolifera stiano sviluppando soluzioni molto efficaci per la mitigazione dei cambiamenti climatici quali, ad esempio, i biocarburanti o i combustibili liquidi a basse o nulle emissioni di carbonio (e-fuels), che giocheranno un ruolo essenziale per molti comparti dei trasporti (aereo, navale, stradale) e in altri settori (petrolchimica), come del resto illustrato dalla Vision 2050.
Si tratta di tecnologie che richiederanno ingenti investimenti, sia nel campo della ricerca che per la loro industrializzazione e pertanto è fondamentale che l’evoluzione dei lavori in ambito comunitario sulla regolamentazione della “tassonomia”, dopo l’accordo politico raggiunto a livello UE lo scorso dicembre, porti a non discriminare tecnologie in grado di fornire un contributo efficace ed importante al processo di decarbonizzazione intrapreso, escludendo, di fatto, una filiera la cui strategicità ed affidabilità è emersa chiaramente in questo periodo emergenziale.
A tal fine, è essenziale che la “tassonomia” e i suoi specifici criteri di screening tecnico si basino su un approccio inclusivo nei confronti delle diverse tecnologie, nonché neutrale sotto il profilo tecnologico per attivare investimenti in innovazione e infrastrutture low carbon (come ad esempio CCS, CCU, idrogeno rinnovabile da impiegare nella produzione di e-fuel): un concetto come “effetto lock-in”, non essendo coerente con la neutralità tecnologica, andrebbe rimosso dai criteri di screening tecnico.
Condivisibile l’introduzione della nuova categoria “attività di transizione” che si ritiene possa contribuire in modo sostanziale alla mitigazione dei cambiamenti climatici considerato il loro enorme potenziale nella trasformazione delle industrie e dei processi ad alta intensità di carbonio. Una categoria che si ritiene opportuno includere negli atti delegati in preparazione.
Altro aspetto di assoluto rilievo è quello dei valori soglia. A tale proposito, Unione Petrolifera ritiene che la soglia unica proposta dal TEG non sia appropriata per le attività transitorie e che sia più opportuno stabilire una metodologia di soglie specifiche per le diverse attività.
Un ultimo aspetto riguarda il coinvolgimento degli operatori che saranno chiamati ad investire su queste tecnologie. Molte delle criticità segnalate sono infatti la conseguenza di uno scarsissimo coinvolgimento delle parti industriali interessate nelle discussioni comunitarie e di un processo di consultazione estremamente breve, mentre sarebbe indispensabile attivare un costante confronto con i diversi settori industriali.
Unione Petrolifera ritiene infine che la futura “Piattaforma” sul finanziamento sostenibile dovrebbe avere una rappresentanza ampia e completa, che includa rappresentanti dell’industria e dell’economia reale (ad es. Industria manifatturiera, energia, trasporti), per garantire che tutte le competenze pertinenti siano disponibili per contribuire allo sviluppo della “tassonomia”, preservando l’autonomia di giudizio degli investitori. Solo un’ampia coalizione tra gli esperti del settore e le istituzioni finanziarie sarà in grado di creare le condizioni ideali di ricerca verso soluzioni efficaci e praticabili.