Roma, 18 maggio 2018 – All’indirizzo http://www.unem.it/?page_id=7235 è disponibile l’edizione 2018 del volume “Previsioni di domanda energetica e petrolifera italiana 2018-2030”, curato dall’Ufficio Rilevazioni e Analisi dell’Unione Petrolifera.
L’edizione 2018 delle previsioni recepisce fra, gli scenari presi a riferimento, gli orientamenti al 2030 della Strategia Energetica Nazionale (SEN) approvata nel 2017. Lo scenario energetico e petrolifero descritto è sviluppato quindi in coerenza con previsioni di miglioramento dell’efficienza energetica, di ulteriore notevole sviluppo delle energie rinnovabili e del potenziale avanzamento tecnologico nei diversi settori in base agli obiettivi della SEN, valutandone gli effetti sulle diverse fonti energetiche. Lo scenario prescinde però dalle possibili misure necessarie alla realizzazione concreta degli obiettivi della SEN.
Le elaborazioni sono state condotte adottando scelte tecnologiche razionali e realistiche, sia per tener conto del livello di maturità che verosimilmente potrà essere raggiunto dalle tecnologie emergenti nell’arco di tempo considerato, sia per ottimizzare i costi complessivi prevedibili per il raggiungimento della compliance ambientale.
Anche in uno scenario orientato verso la de-carbonizzazione, si conferma comunque il ruolo centrale del petrolio nel soddisfacimento della domanda di energia primaria, in particolare nel settore dei trasporti, dove si avrà una maggiore penetrazione delle alimentazioni alternative, ma anche una ibridizzazione del parco auto a combustione interna a benzina e gasolio, che beneficeranno quindi di consistenti miglioramenti di efficienza. L’evoluzione del parco auto è stata valutata in coerenza con le indicazioni dell’industria automobilistica sul peso delle diverse alimentazioni nelle immatricolazioni del futuro, idonee a traguardare il loro obbligo dei 95 gr/km di emissioni medie di CO2 al 2021.
In sintesi, i principali risultati possono essere riassunti come segue:
- la domanda di energia primaria complessiva nel 2030 dovrebbe attestarsi a 155,8 Mtep, un volume quasi equivalente a quello del 1988, con una notevole presenza delle rinnovabili che dovrebbero coprire oltre il 25% della domanda totale, rispetto al 35,8% del gas naturale e a circa il 33% del petrolio;
- le emissioni di CO2 al 2030 dovrebbero risultare più basse del 40% rispetto al 2005; quelle derivanti dai prodotti petroliferi nel 2030 saranno inferiori di oltre il 43%;
- la domanda petrolifera risentirà naturalmente del progressivo affermarsi di forme di mobilità alternative, con un volume al 2030 intorno ai 54 MTonn, ossia 4,2 MTonn in meno rispetto ad oggi;
- i consumi di raffineria sono previsti ridursi in conseguenza della tendenziale contrazione della domanda al consumo finale, ma nel brevemedio termine si assesteranno per adeguare i prodotti alle nuove norme sui bunker;
- nella composizione del barile raffinato il peso dei distillati medi, per effetto delle norme sui bunker che diverranno operative dal 1° gennaio 2020, è previsto in forte incremento: dal 47% del 2010 arriverà al 59% del 2020, per passare al 60% già dal 2021;
- il peso dei biocarburanti sul totale dell’energia al 2020 (con l’obiettivo di sostituzione del 10% dei carburanti fossili) dovrebbe attestarsi all’1,2% rispetto allo 0,8% attuale, mentre al 2030 (con l’obiettivo di sostituzione del 12%) si tradurrebbe in un peso dell’1,7%, comprendendo il biometano e l’introduzione di biocarburanti di seconda generazione già dal 2018;
- la domanda complessiva di gasoli, e in particolare quella di gasolio autotrazione, si assesterà sui volumi attuali fino al 2020, mentre tenderà a diminuire nel periodo 2025-2030;
- la contrazione dei volumi di benzina per autotrazione verrà parzialmente frenata dalla diffusione di autovetture ibride, recuperando parzialmente al 2030;
- l’evoluzione del parco auto (effettivamente circolante) al 2030 prevede una leggera flessione, fino a 34 milioni di unità, dopo aver raggiunto il suo picco di sviluppo nel 2020-2021 (34,8 milioni);
- il parco a gasolio avrà una crescita marginale fino al 2020 per raggiungere un peso sul totale di circa il 45,1% (rispetto al 44,9% attuale), per poi ridimensionarsi negli anni successivi e giungere al 2030 al 38,2%;
- le vetture con alimentazione gpl e metano consolideranno la loro presenza, mentre per le ibride è prevista una notevole diffusione, che le farà passare dai 157.000 pezzi del 2017 a circa 3,5 milioni nel 2030;
- le auto elettriche pure, sostenute non tanto da salti tecnologici determinanti quanto piuttosto da iniziative a livello locale e da incentivi pubblici, dovrebbero passare dalle 7.000 attuali a circa 460.000 nel 2030. Promettenti gli sviluppi per le auto plug-in, soprattutto a benzina, stimate al 2030 intorno alle 400.000 unità;
- in conseguenza di ciò, il parco a benzina (escludendo le ibride), nel 2030 si attesterà a poco più di 13 milioni di veicoli (rispetto ai 15,7 milioni attuali), con un’efficienza molto maggiore dell’attuale.
DOWNLOAD 2018.05.18.Comunicato Previsioni UP 2018-2030